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Sangiovese: Un Vitigno Radicato nella Storia e nel Mito

Scritto da Jacopo | 25-feb-2025 0.55.43

Origini Perdute nel Tempo: L’Eredità Etrusca

Il Sangiovese, uno dei vitigni più iconici d’Italia, ha origini antichissime ed è considerato una delle colonne portanti della viticoltura italiana. Sebbene la sua genealogia esatta sia ancora oggetto di studio, la maggior parte degli storici e degli ampelografi concorda sul fatto che le sue radici possano risalire alla civiltà etrusca (VIII-III secolo a.C.), un periodo in cui la viticoltura conobbe un grande sviluppo nella penisola italiana.

Gli Etruschi, che abitavano principalmente la Toscana, furono tra i primi a domesticare le viti selvatiche, sviluppando tecniche di coltivazione che successivamente influenzarono la viticoltura romana. Le evidenze archeologiche suggeriscono che già in questo periodo venivano adottati sistemi di allevamento e vinificazione avanzati per produrre vini di qualità superiore. Poiché la Toscana era un importante centro della civiltà etrusca, è probabile che il Sangiovese abbia avuto origine proprio in questa regione, adattandosi al suo clima e ai suoi suoli variegati.

Gli studi genetici più recenti hanno confermato che il Sangiovese è uno dei vitigni autoctoni più antichi d’Italia, e vi sono indizi che suggeriscono una possibile parentela con Ciliegiolo e Calabrese di Montenuovo (Vouillamoz et al., Wine Grapes, 2012).

Per approfondire la viticoltura etrusca, visita il sito della Soprintendenza Archeologica della Toscana.

Prime Citazioni Storiche e il Legame con la Mitologia

Nonostante la sua origine antica, la prima menzione documentata del Sangiovese appare solo nel XVI secolo, in un trattato dell’agronomo toscano Giovan Vettorio Soderini, che si riferisce al vitigno come Sangiogheto. Nel suo scritto Trattato della coltivazione delle viti e del frutto che se ne può cavare, Soderini descrive la varietà e le sue caratteristiche enologiche.

L’etimologia del nome "Sangiovese" è stata a lungo oggetto di dibattito. L’ipotesi più accreditata è che derivi dal latino Sanguis Jovis, che significa "Sangue di Giove", un chiaro riferimento alla mitologia romana. Questo legame con Giove, la divinità suprema dell’antico pantheon, potrebbe indicare la venerazione riservata al vitigno, che già in epoca medievale era considerato capace di produrre vini di grande qualità e struttura.

Per un approfondimento sul ruolo del vino nella mitologia romana, consulta l’articolo Dioniso e Bacco: L’Eredità Divina del Vino dell’Istituto di Studi Romani.

L'Importanza del Sangiovese nella Viticoltura Italiana e la sua Evoluzione

Nel corso dei secoli, il Sangiovese è diventato il pilastro della viticoltura italiana, in particolare in Toscana, dove è il protagonista di alcuni dei vini più rinomati del mondo, tra cui Chianti, Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano. Il vitigno si è diffuso anche in altre regioni, tra cui Emilia-Romagna, Umbria e Marche, dove assume caratteristiche uniche a seconda del terroir.

Una delle peculiarità più affascinanti del Sangiovese è la sua incredibile capacità di adattamento. Il vitigno è estremamente sensibile alle condizioni climatiche e pedologiche, e la sua espressione può variare notevolmente in base alla composizione del suolo, all’altitudine e alle tecniche di vinificazione. Le versioni più tradizionali del Sangiovese si distinguono per alta acidità, tannini pronunciati e aromi di frutti rossi, spezie e note terrose. Tuttavia, negli ultimi decenni, molte cantine hanno adottato tecniche innovative, tra cui l’affinamento in barrique di rovere francese, per produrre vini più strutturati e morbidi, come quelli della categoria Super Tuscan.

Nel XX e XXI secolo, l’evoluzione della viticoltura ha portato a una selezione mirata dei cloni di Sangiovese. Oggi sono stati identificati numerosi cloni, tra cui il Sangiovese Grosso, usato per il Brunello di Montalcino, e il Sangiovese Piccolo, che generalmente produce vini più freschi e leggeri.

Per un’analisi scientifica sui cloni del Sangiovese, consulta le ricerche del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Divisione Viticoltura.

Il Sangiovese Oltre l’Italia: Un’Influenza Globale

Sebbene l’Italia sia il cuore pulsante del Sangiovese, la sua fama ha portato alla sua coltivazione in altre parti del mondo, in particolare negli Stati Uniti (California), Argentina e Australia.

Negli USA, alcune regioni della California centrale (Paso Robles, Santa Barbara) hanno dimostrato di avere condizioni ideali per questo vitigno, che viene spesso vinificato in purezza o assemblato con Cabernet Sauvignon e Merlot, dando vita a vini più corposi. Anche in Argentina, specialmente a Mendoza e Patagonia, alcune aziende hanno sperimentato il Sangiovese in vigneti ad alta quota, ottenendo profili aromatici più freschi ed eleganti.

Per un'analisi dettagliata della diffusione del Sangiovese fuori dall’Italia, consulta le risorse della Wine & Spirit Education Trust (WSET).

Conclusione: L’Eredità Duratura del Sangiovese

Pochi vitigni possono vantare una storia tanto affascinante e stratificata quanto il Sangiovese. Dalle sue misteriose origini etrusche al suo ruolo nei vini più iconici d’Italia, questa varietà continua a incantare enologi, ricercatori e appassionati di tutto il mondo. La sua capacità di riflettere il terroir, adattarsi alle innovazioni enologiche e mantenere la propria identità distintiva lo rende uno dei grandi protagonisti della viticoltura globale, con un futuro luminoso davanti a sé.

📖 Per approfondire, consigliamo:

  • "Wine Grapes" di Jancis Robinson, Julia Harding e José Vouillamoz
  • "Brunello di Montalcino: Understanding and Appreciating One of Italy’s Greatest Wines" di Kerin O’Keefe